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L'etica del pescatore a mosca
23-11-2009, 07:33 PM
Messaggio: #28
RE: L'etica del pescatore a mosca
Ciao Giovanni,

quello che tu chiami neofita può esserlo per la mosca, ma quel pescatore può avere le idee molto più chiare di quel che non si pensi in fatto di pesca. Guarda, che i Club possono essere anche molto eterogenei, composti da più anime e diversi intenti di pesca.

Se il problema che sollevi riguarda il fatto che il CPM debba avere delle linee guida in fatto di "etica comportamentale", nema problema, ma non trovo che sia un'introduzione di novità alcuna, perché i componenti del CPM già sanno come comportarsi Wink In pratica, resta ciò che più sopra ho definito salotto.

Riguardo alle marmellate: quello che intendo dire, più direttamente, è che se un pescatore la marmellata l'ha nella testa, gliela togli difficilmente, indipendentemente dalla tecnica di pesca praticata. Chi va a pesca per fare marmellate di pesce, dell'etica del CTPM, sai cosa ci fa? -- Omissis --

Va' a spiegare l'etica del CPM alle frotte di rumeni che vanno in Arno a Bassa di Cerreto Guidi alla pescaia e portano via saccate di muggini!
Certo... Mi sembra che anche tanti pescatori a mosca ci vadano, e se invece di essere muggini erano trote, in acqua libera? Firmeresti per un'attenta osservazione del codice etico di un tuo collega in tale ipotetica situazione? Io, no.

Cosa può fare da questo lato il CPM, attraverso i propri Clubs affiliati, è, papale-papale, andare a spiegare ai figli di questi rumeni - tanto per rimanere dentro l'esempio pratico - che il comportamento dei loro babbi è sbagliato, e chiarirne il perché.

Ciò che tu definisci etica, io trovo che sia semplicemente atavismo e non formazione.

Citi l'esempio del carp-fishing: a parte che io, personalmente, non trovo assolutamente sportivo buttare le canne, magari con un'esca trasportata da un barchino telecomandato, e attendere che il segnalatore faccia il resto, ma è molto più facile essere super-moralisti con un pesce che in cucina fa abbastanza schifo, non trovi?

Al di là di tutto, se stilare un codice etico è un punto di partenza per una successiva diffusione - come scrive Salvafly - dei concetti di fondo, che - credo - tutti noi cerchiamo di applicare, che sia il benvenuto, altrimenti, se la cosa deve restare inter nos, spenderei questa fatica mentale in campo più costruttivo.

Tutto quanto ho scritto io stesso, comunque, è salotto, quindi prendilo come tale, perché si tratta, ovvio, di visioni personali e di quello che per me è la pesca, visto che ho una canna da pesca da quando avevo 4 anni e questo hobby accompagna la mia vita da 34 anni, quindi di pescatori, di tutti i generi, ne conosco e ne ho conosciuti, ma non voglio certo ergermi al Guidice Supremo non autorizzato del CTPM.

Ciao
Lorenzo
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