L'etica del pescatore a mosca
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22-11-2009, 12:15 PM
Messaggio: #25
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RE: L'etica del pescatore a mosca
Paolo, la formazione oggi, come da bel po' di anni, il pescatore a mosca, se la fa da sé, nel senso che non viene imposta, quindi tutto ruota attorno alla sensibilità personale e all'evoluzione del pescatore a mosca come cittadino, come conoscenze, ecc.
Chi ti dice che con la pesca a mosca non si possono fare marmellate? Guarda, a me è capitato davvero pochissime volte, ma ricordo come fosse oggi il 26 giugno 2006, in Lima, se avessi portato a casa i pesci, avrei portato a casa una trentina di trote in 4 ore, dalle 5 e 1/2 alle 21,30, e tutte fra i 22 cm fatidici e i 45 (una). Se avessi voluto fare marmellate, quando pescavo a spinning, mi sarei portato a casa sempre fra i quattro e i dieci black a uscita, solo che ne portavo via uno ogni tanto e doveva essere superiore al mezzo chilo... Ho portato via, quando pescavo a razzolino, tre barbi, in tutta la mia 'carriera', e tutti hanno passato il chilo e mezzo, nel fiume Era. Se proprio si vuol provare a fare qualcosa, introduciamo una collaborazione fattiva con le scuole di primo grado, infarinando con un po' di educazione ambientale e di comportamento sul fiume, cosa vuol dire DT o WF o intermedia, o hackles, il bambino, se lo vorrà, lo scoprirà da solo. Penso che tanti concetti qui espressi siano corretti, ma non siamo ipocriti, chi li ha espressi ha percorso un iter personale preciso, per arrivare a trarre certe conclusioni. Ciao e fatti sentire più spesso, Lorenzo |
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