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L'etica del pescatore a mosca
11-11-2009, 09:06 PM
Messaggio: #1
L'etica del pescatore a mosca
si riprende da qui la discussione iniziata in corso 2010

Saluti, Giovanni Shy
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12-11-2009, 04:02 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 12-11-2009 04:04 PM da Giovanni Bartolozzi.)
Messaggio: #2
RE: L'etica del pescatore a mosca
Riporto la prima risposta di Pecorai

Citazione:etica ???
-è NON andare a insidiare pesci in periodo di frega anche se la legge te lo consentirebbe
-è sapersi fermare e in momenti di frenesia dei pesci evitare di fare MARMELLATE
-NON E' IL CATcH & RELEASE ( a mio parere nonostante non porti mai a casa il pesce )
- è saper come slamare un pesce (magari senza toccarlo con l'aiuto di un paio di pinze) evitando di tenerlo dieci minuti sui sassi per fargli una foto
-è rispettare l'ambiente , sempre e comunque, mai lasciare sporcizia - questo vale pure fuori dai fiumi
-è rispettare l'altro pescatore, anche se è tuo compagno di pesca.
- è evitare di fare il dragamine nell'acqua e arare tutto
- è rispettare sempre i regolamenti - e sopratutto conoscerli-
- è saper quello che un fiume ti puo' dare
- saper osservare quello che succede intorno
questi sono i primi mi sono venuti in mente , comunque Ivano FOR PRESIDENT !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

E la mia domanda che non ha ancora ricevuto risposta (pare il berluska!?? Big Grin )

Citazione:Non è il catch and release.... e tutti i quelli che riportano la celebre frase di Lee Wulff? Non conta più niente? Fin quante volte si può catturare un pesce?

Sapere quanto ti può dare un fiume... come si misura il quanto? Detta così mi sembra solo poesia.

Saluti, Giovanni Shy
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12-11-2009, 08:35 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 12-11-2009 08:37 PM da moscardazia.)
Messaggio: #3
RE: L'etica del pescatore a mosca
Da wikipedia :

L'etica (dal greco antico ἔθος (o ήθος)[1], "èthos", comportamento, costume, consuetudine) è quella branca della filosofia che studia i fondamenti oggettivi e razionali che permettono di distinguere i comportamenti umani in buoni, giusti, o moralmente leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti cattivi o moralmente inappropriati.

...moralmente leciti o moralmente inappropiati chi si arroga il diritto di valutate moralmente dei comportamenti di un pescatore ?
esiste una deontologia di ciò ?

La deontologia, o etica deontologica, può essere intesa come l'insieme di teorie etiche che si contrappone al consequenzialismo. Mentre il consequenzialismo determina la bontà delle azioni dai loro scopi, la deontologia afferma che fini e mezzi sono strettamenti dipendenti gli uni dagli altri, il che significa che un fine giusto sarà il risultato dell'utilizzo di giusti mezzi.

MAH !! Huh

Big Grin

M.
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13-11-2009, 05:02 PM
Messaggio: #4
RE: L'etica del pescatore a mosca
Allora, nessun'altro si pronuncia sull'etica dei moschisti?

E' solo poesia, è un termine abusato per darsi dell'importanza, oppure ha un fondamento.

Di quelli indicati da Andrea ne condivido alcuni:
è NON andare a insidiare pesci in periodo di frega anche se la legge te lo consentirebbe
-NON E' IL CATcH & RELEASE ( a mio parere nonostante non porti mai a casa il pesce )
- è saper come slamare un pesce (magari senza toccarlo con l'aiuto di un paio di pinze) evitando di tenerlo dieci minuti sui sassi per fargli una foto
-è rispettare l'ambiente , sempre e comunque, mai lasciare sporcizia - questo vale pure fuori dai fiumi
-è rispettare l'altro pescatore, anche se è tuo compagno di pesca.
- è rispettare sempre i regolamenti - e sopratutto conoscerli

Che già non sono poca cosa, ma sono solo questi?

Il catch and release è morto davvero?

Saluti, Giovanni Shy
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13-11-2009, 07:51 PM
Messaggio: #5
RE: L'etica del pescatore a mosca
Al volo mi vengono in mente due cose, forse un po' ipocrite ai nostri giorni, ma che secondo me nel termine "etica" ci stanno comode, comode...

- avere un minimo di coscienza critica verso il fiume e la sua gestione. Cioè, non pretendo che la gente esamini il DNA di una trota per vedere se è di ceppo puro o no, ma dopo la terza trota spinnata uno dovrebbe avere almeno la voglia di smontare la canna e mandare aff...lo chi ce le ha buttate.

- cercare sempre di essere consapevoli del perché si è catturato o non catturato un pesce. Meglio chiedere all'amico che insetti schiudevano in un dato fiume e se i pesci mangiavano sotto, ninfavano o bollavano, piuttosto che chiedere con che mosca ha catturato. Chiedersi perché ogni tot lanci il pesce sale almeno a vedere la nostra mosca e cercare di capire cosa abbiamo fatto di diverso invece che continuare a frustacchiare l'acqua a caso. Ecc...
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13-11-2009, 08:41 PM
Messaggio: #6
RE: L'etica del pescatore a mosca
Citazione:Chiedersi perché ogni tot lanci il pesce sale almeno a vedere la nostra mosca e cercare di capire cosa abbiamo fatto di diverso invece che continuare a frustacchiare l'acqua a caso.

quindi secondo te il pescatore etico non pesca in caccia ??
..O meglio, pesca in caccia usando solo esche che si rifanno ad una verosimiglianza con un qualsiasi insetto esistente, aborrendo artificiali frutto di fantasia ?

...è un campo troppo vasto, non a caso ho citato la definizione di etica e di deontologia tratta da un dizionario on line, entrano in campo fattori soggettivi che portano ad interpretazioni moralmente corrette per alcuni ma non necessariamente per tutti in egual misura.

M.
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13-11-2009, 08:49 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 13-11-2009 09:15 PM da achab.)
Messaggio: #7
RE: L'etica del pescatore a mosca
(13-11-2009 08:41 PM)Moscardazia Ha scritto:  
Citazione:Chiedersi perché ogni tot lanci il pesce sale almeno a vedere la nostra mosca e cercare di capire cosa abbiamo fatto di diverso invece che continuare a frustacchiare l'acqua a caso.

quindi secondo te il pescatore etico non pesca in caccia ??
..O meglio, pesca in caccia usando solo esche che si rifanno ad una verosimiglianza con un qualsiasi insetto esistente, aborrendo artificiali frutto di fantasia ?

No. Non ho mai detto questo. Non puoi estrapolare una teoria da due esempi che non dicono assolutamente quello che ci hai voluto vedere tu.

Citazione:...è un campo troppo vasto, non a caso ho citato la definizione di etica e di deontologia tratta da un dizionario on line, entrano in campo fattori soggettivi che portano ad interpretazioni moralmente corrette per alcuni ma non necessariamente per tutti in egual misura.

Probabilmete è vero, l'etica come la morale è soggettiva, però devi necessariamente trovare quel range di tolleranza dentro al quale includere una comunità nella quale decidi di riconoscerti.

Un club ad esempio è composto di tante persone che avranno una loro etica e morale soggettiva ma che probabilmente ricadrà all'interno di una tolleranza che le racchiude tutte.
Tutti i comportamenti che stanno dentro i paletti superiori ed inferiori definiti (con meccanismi spesso incontrollabili) al'interno di un insieme di persone, determinano l'etica di un gruppo e saranno probabilmente quelli che saranno insegnati ai nuovi membri.
Tutti i membri del gruppo poi dovranno muoversi e agire all'interno di questi limiti condivisi finché li riconosceranno come propri.

.....

Minchia ho riletto quello che ho scritto ma non ci ho capito quasi nulla... immagino gli altri... Tongue
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14-11-2009, 12:15 AM
Messaggio: #8
RE: L'etica del pescatore a mosca
Capitano tu ben sai che siamo in sintonia, foss'anche solo perchè veniamo e siamo parte di un gruppo che dentro a quei "paletti" è nato.
Io estremizzavo il tuo ragionamento al solo scopo di dimostrare(come se ce ne fosse bisogno) che sulla morale e sull'etica puoi piantare quanti paletti vuoi ma rimane sempre individualista il modo di interpretare i suddetti, da quì il rischio molto grande di creare divisioni riportando esempi e paragoni che poi verranno valutati sempre e solo nella solitudine della soggettività.
Quello che invece dovrebbe unirci, il rispetto sempre e comunque dell'ambiente in cui ci accingiamo a muoversi, molto spesso lo vedo storpiato da esigenze ludiche ....purtroppo dei molti ai quali di tutto questo non può fregar di meno, un esempio lampante la discussione sulla Sieve di inizio stagione.

Spero quindi (ma già ne sono sicuro) che lo sforzo che ogni associazione all'interno del CTPM farà nel nome dell'etica comportamentale riferita alla ns. comune passione, sarà fiato ben speso, a prescindere da regole e dettami che il più delle volte abbiamo fatto nostri senza la necessità di doverli leggere in qualche opuscolo.

M.
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14-11-2009, 03:20 PM
Messaggio: #9
RE: L'etica del pescatore a mosca
(14-11-2009 12:15 AM)Moscardazia Ha scritto:  Quello che invece dovrebbe unirci, il rispetto sempre e comunque dell'ambiente in cui ci accingiamo a muoversi, molto spesso lo vedo storpiato da esigenze ludiche ....purtroppo dei molti ai quali di tutto questo non può fregar di meno, un esempio lampante la discussione sulla Sieve di inizio stagione.

Spero quindi (ma già ne sono sicuro) che lo sforzo che ogni associazione all'interno del CTPM farà nel nome dell'etica comportamentale riferita alla ns. comune passione, sarà fiato ben speso, a prescindere da regole e dettami che il più delle volte abbiamo fatto nostri senza la necessità di doverli leggere in qualche opuscolo.

D'accordo al 100% Big Grin
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16-11-2009, 01:15 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 16-11-2009 01:16 PM da Giovanni Bartolozzi.)
Messaggio: #10
RE: L'etica del pescatore a mosca
Fondamentalmente quello che Simone e Marco dicono è quello che ha in parte già scritto Andrea (il Berluska!), ossia rispettare l'ambiente.

Precisando, un pescatore a mosca non dovrebbe mettere avanti la possibilità di avere maggiori catture a scapito della naturalità del corso d'acqua.
E qui cadono tutti i ripopolamenti pronta pesca e le immissioni di pesci alloctoni.

Su questo penso che siamo d'accordo tutti.

Saluti, Giovanni Shy
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16-11-2009, 02:21 PM
Messaggio: #11
RE: L'etica del pescatore a mosca
da un punto di vista idrogeologico sono assolutamente d'accordo con voi, mentre da un punto di vista faunistico un po meno; non mi sento di condannare le immissioni di materiale adulto, credo che ogni luogo quindi fiume nel nostro caso debba avere la gestione che "merita" e che ciò una volta stabilito venga divulgato, pubblicizzato o quello che volete per quello che è senza vendere bufale. faccio un esempio, se il Nera viene gestito con immissioni di adulte per me è un gestione non adeguata, ma se in alcuni tratti di altri fiumi meno importanti (da un punto di vista naturalistico) o più compromessi si adotta una gestione con pesci allctoni per il divertimento dei pescatori non ci vedo una tragedia, però la differenza che nessuno ha il coraggio di introdurre è che ciò deve essere dichiarato! e non riempire un fiume di trote e spacciare che ci sono nate ( vedi tevere ).
secondo me se si condanna totalmente il pronta pesca, allora vi dico a che età un pesce è un pronta pesca? si dovrebbero seminare le uova? non si dovrebbe seminare niente, allora specialmente in certi ambienti non si dovrebbe andare a pescare neanche con catch e release perchè comunque arreca danno anche se molto minore.
quindi io credo che la filosofia dell'ambientalista puro alla fine sia in contrasto con la figura del pescatore, se vogliamo ancor di più in contrasto con il pescatore che pratica No-Kill poichè esso va a pesca per divertimento e non per mangiarsi un pesce ( non dico per procurarsi il cibo perchè non esiste più una cosa del genere).
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16-11-2009, 03:48 PM
Messaggio: #12
RE: L'etica del pescatore a mosca
Fermo lì!

1) Una cosa è reimmettere pesci perchè c'è stato inquinamento, prelievo incontrollato, eventi particolari. E in ogni caso la reintroduzione deve essere affine al fiume e non al pescatore.
2) non esistono fiumi meno importanti, esistono fiumi la cui condizione deve essere ripristinata, se non fai come quelli al cesso della stazione ove siccome è sporco piscian tutti di fuori!
3) per pronta pesca non s'intende un pesce più o meno grosso, ma un pesce immesso per l'esclusivo piacere del pescatore.
4) non si parla d'ambientalisti più o meno puri, si tratta di gestione ambientale. Se ti ricordi il Magra di qualche anno fa, Pescambiente, non mi sembra che i risultati siano stati ecclatanti, e questo proprio perchè la gestione era rivolta al pescatore anzichè all'ambiente.

Saluti, Giovanni Shy
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18-11-2009, 12:38 AM
Messaggio: #13
Smile RE: L'etica del pescatore a mosca
Giovanni, tanto per capirsi, è questa la celebre frase di Lee Wulff che citavi?

"A game fish is too valuable and too precious to be caught only once" .

Perché se si tratta di questa, non capisco il motivo del dissenso con Andrea, dal momento che entrambi dintinguete l'etica dal frequentare "solo" i No Kill.

Quello che Andrea definiva "etica" nel promuovere il corso di pesca, comunque la si voglia chiamare, è una materia imprescindibile da affrontare in un corso di pesca e specialmente di pesca con la mosca.

Un attività, come la pesca con la mosca, che preveda un rapporto diretto e intimista con l'ambiente naturale non può prescindere da delle regole etiche, non per moralismo, ma perché altrimenti si comprometterebbero proprio le emozioni che si possono provare.

La pesca per diletto e quella con la mosca in particolare è un'attività culturale.
Per "cultura", intendo tutte quelle conoscenze storiche, scientifiche, letterarie o frutto d'esperienze passate vissute o ascoltate che consentano d'apprezzare un tipo di pesca così mediato.
La pesca con la mosca è un'attività mediata fra l'istinto di predazione e la cultura di cui sopra, molto sbilanciata verso la seconda: si tratta di una tecnica molto inefficace.
Efficace è la calce, la varechina, la corrente elettrica...

Paolo
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18-11-2009, 06:13 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 18-11-2009 06:15 PM da Giovanni Bartolozzi.)
Messaggio: #14
RE: L'etica del pescatore a mosca
Si la frase è quella.

Ma non ho nessun dissenso con il Berluska..... solo che non ha risposto a seguito dell'affermazione "sapere quanto un fiume ti può dare", ove gli ho chiesto: come si misura il quanto? Detta così mi sembra solo poesia.

Affermazioni del tipo mi ricordano i diari adolescenziali quelli tipo "l'amore è:" Heart Heart

Se parlando di etica si dice che si deve sapere quanto un fiume ti può dare in realtà non si è detto niente. O meglio si è espresso solo un sentimento velato di presunzione.

Il senso della mia discussione è quello di parlare d'etica con concetti efficaci e realistici. Normalmente nei corsi di molti club, quando si parla di etica si discute in astratto e di poesia.

L'etica, strombazzata da molti pescatori a mosca, è concepita come un modello comportamentale, quindi un modello collettivo. Ma se è un modello deve pur avere degli elementi oggettivi.

Abbiamo uno straccio di codice di comportamento etico?

Non vogliamo farlo? Oppure perfidamente non vogliamo parlarne ne tanto meno buttarlo giù perchè in taluni casi può far comodo?

Provate su google a digitare codice comportamento etico e guardate le risposte.

Saluti, Giovanni Shy
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18-11-2009, 06:20 PM
Messaggio: #15
RE: L'etica del pescatore a mosca
(18-11-2009 06:13 PM)Giovanni Bartolozzi Ha scritto:  Abbiamo uno straccio di codice di comportamento etico?

Direi che Autodisciplina è un buon punto di partenza (vedi manifesto). Può essere condivisibile in tutto o in parte ma credo che l'obiettivo sia proprio quel codice di comportamento etico che dici tu.
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