L'etica del pescatore a mosca
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18-11-2009, 06:27 PM
Messaggio: #16
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RE: L'etica del pescatore a mosca
' scolta abbozzala con Berluska
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18-11-2009, 07:34 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 18-11-2009 07:38 PM da Giovanni Bartolozzi.)
Messaggio: #17
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RE: L'etica del pescatore a mosca
esatto simone è un buon inizio, ma qualcosa sarebbe da rivedere
andrea.. Saluti, Giovanni |
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18-11-2009, 11:42 PM
Messaggio: #18
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RE: L'etica del pescatore a mosca
Oh Giovanni dalle Bande Blu
da te m'aspetterei discussioni... Come dire... Meno... utopiche e meno... Etiche ?e più... Realmente costruttive? Bye bye Lorenzo |
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19-11-2009, 09:46 AM
Messaggio: #19
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RE: L'etica del pescatore a mosca
ciao lorenzo, cosa intendi dire con quanto sopra?
Saluti, Giovanni |
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19-11-2009, 07:50 PM
Messaggio: #20
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RE: L'etica del pescatore a mosca
...Intendo dire che scrivere di 'etica' è come parlare del sesso degli angeli... Oddio, se va bene per fare 'salotto' niente da dire, ma a mio vedere è una discussione che non ha né un piglio reale, anche all'interno di un Club (tanto poi ognuno fa come gli pare), né soluzione di continuità.
L'etica non la deve insegnare o imporre un club di pesca a mosca, né si impara, è un insieme di atteggiamenti che la nostra educazione possiede , dipendentemente dalla formazione personale totale, dall'imprinting della famiglia, scuola, lavoro, ecc., quindi è diversa per ognuno. Ciao a presto, Lorenzo |
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20-11-2009, 10:18 AM
Messaggio: #21
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RE: L'etica del pescatore a mosca
L'etica relativa alla pesca a mosca è ciò che la distingue e, passatemelo, la eleva dalle altre tecniche....
Il mosca bianca ci farà una lezione iniziale, a dimostrazione di ciò. Se avessi frequentato tutti annoccatori, probabilmente annoccherei. Per fortuna nel mondo PAM ho trovato una linea etica tracciata.....e grazie a chi l'ha ripercorsa al mio fianco, ho imparato che comportarsi eticamente conviene!!! Indi per cui vedo l'etica alla base della PAM, altrimenti si è pescatoracci qualunque con una canna da mosca in mano Ivano |
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20-11-2009, 11:52 AM
Messaggio: #22
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RE: L'etica del pescatore a mosca
(20-11-2009 10:18 AM)ivano mongatti Ha scritto: L'etica relativa alla pesca a mosca è ciò che la distingue e, passatemelo, la eleva dalle altre tecniche.... Ciao Ivano, credo si possa essere 'etici' (nell'accezione comunemente intesa dai pescatori a mosca ambientalmente 'sensibili') anche pescando col baco con la fiorentina, o con la bolognese, o anche pescando a spinning, tutto dipende dalla sensibilità della pratica del pescatore, anche con il rezzaglio si può essere sensibili, conosco gente che rimette in acqua tutto il pesciolame piccolo che tira su... Quando invece, vedo in giro foto di lampughe sanguinolenti e tonnetti rinsecchiti. Personalmente, riterrei che la pesca a mosca non si eleva per imposizione di preconcetti, ma si eleva ai nostri occhi perché semplicemente è una tecnica che preferiamo alle altre, vuoi perché ci vediamo una ricerca che va al di là del mero posare la lenza in acqua e aspettare, vuoi perché frequentiamo ambienti particolari... Sotto questo punto di vista, ogni Club potrà di certo redigere una serie di 'linee guida' (preferisco usare questa definizione) che potranno, spingendo al massimo, anche assumere il ruolo di 'selezionatori' per l'ingresso al Club, ma finché non lo si prova 'sul campo' nel lungo termine, anche il pam, che agli occhi di tutti i componenti rimette in acqua il pesce, lo fa con tutti i crismi, quando magari è da solo e nessuno lo vede, potrà anche barare... Ma tutti gli emigranti pam italiani che varcano appena i confini con la cella frigo, sono etici? La gita aziendale alle Cinque Terre, con venti barche a rincorrere quei poveri pesci che cercano nel microambiente ligure un po' di pace, sono etici? Chi va a pescare a mosca a Kola, in un paese assolutamente povero, è etico? Idem chi va in Bosnia o Bulgaria? L'etica che - penso - intenda tu, la possono fare i regolamenti stringenti e con controllori severi, anche nei confronti dei pescatori a mosca, perché non è automatica l'equazione pescatore a mosca=sensibile all'ambiente, pescatore col baco=assassino di pesci. resto a disposizione per ulteriori chiarimenti, se c'è qualcosa di non chiaro, Ciao Lorenzo |
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20-11-2009, 01:42 PM
Messaggio: #23
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RE: L'etica del pescatore a mosca
Lorenzo...non ti posso che dire che concordo appieno!!
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20-11-2009, 07:38 PM
Messaggio: #24
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RE: L'etica del pescatore a mosca
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... perché non è automatica l'equazione pescatore a mosca=sensibile all'ambiente, pescatore col baco=assassino di pesci. [/quote] D'accordo con te Lorenzo, ma se l'equazione non è automatica vuol dire che il pescatore con la mosca non è stato formato correttamente. Torno a dire che questa tecnica non si presta a fare le marmellate di pesci e, se uno sceglie di praticarla, in genere lo fa da adulto e consapevole. Se chi s'affaccia a questa tecnica venisse onestamente messo a conoscenza che col bachino di sego si piglia di più, potremmo vagliare fin dall'inizio un monte di pula dal grano; e con quei pochi chicchi potremmo seminare qualcosa che in futuro non richieda solo ripopolamenti pronta pesca. IMHO Paolo |
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22-11-2009, 12:15 PM
Messaggio: #25
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RE: L'etica del pescatore a mosca
Paolo, la formazione oggi, come da bel po' di anni, il pescatore a mosca, se la fa da sé, nel senso che non viene imposta, quindi tutto ruota attorno alla sensibilità personale e all'evoluzione del pescatore a mosca come cittadino, come conoscenze, ecc.
Chi ti dice che con la pesca a mosca non si possono fare marmellate? Guarda, a me è capitato davvero pochissime volte, ma ricordo come fosse oggi il 26 giugno 2006, in Lima, se avessi portato a casa i pesci, avrei portato a casa una trentina di trote in 4 ore, dalle 5 e 1/2 alle 21,30, e tutte fra i 22 cm fatidici e i 45 (una). Se avessi voluto fare marmellate, quando pescavo a spinning, mi sarei portato a casa sempre fra i quattro e i dieci black a uscita, solo che ne portavo via uno ogni tanto e doveva essere superiore al mezzo chilo... Ho portato via, quando pescavo a razzolino, tre barbi, in tutta la mia 'carriera', e tutti hanno passato il chilo e mezzo, nel fiume Era. Se proprio si vuol provare a fare qualcosa, introduciamo una collaborazione fattiva con le scuole di primo grado, infarinando con un po' di educazione ambientale e di comportamento sul fiume, cosa vuol dire DT o WF o intermedia, o hackles, il bambino, se lo vorrà, lo scoprirà da solo. Penso che tanti concetti qui espressi siano corretti, ma non siamo ipocriti, chi li ha espressi ha percorso un iter personale preciso, per arrivare a trarre certe conclusioni. Ciao e fatti sentire più spesso, Lorenzo |
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23-11-2009, 01:22 PM
Messaggio: #26
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RE: L'etica del pescatore a mosca
io concordo in pieno con Lorenzo e mi piacerebbe molto soffermarmi proprio su quest'ultimo concetto di insegnare prima cosa è il fiume e poi tutte le altre cose tecniche, mi permetto di aggiungere che dovremmo usare questo sbilancio anche nei corsi che riguardano i grandi! , sulla gestione acque mi sono già espresso.
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23-11-2009, 04:58 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 23-11-2009 05:16 PM da Giovanni Bartolozzi.)
Messaggio: #27
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RE: L'etica del pescatore a mosca
(22-11-2009 12:15 PM)Lorenzo_Mangini Ha scritto: Paolo, la formazione oggi, come da bel po' di anni, il pescatore a mosca, se la fa da sé, nel senso che non viene imposta, quindi tutto ruota attorno alla sensibilità personale e all'evoluzione del pescatore a mosca come cittadino, come conoscenze, ecc. Come in tutte le cose l'esperienze insegnano e soggettivamente ognuno usa le proprie a suo piacimento. Ciò non toglie che possa esser dato una formazione ai neofiti, cercando di risparmiargli certe cattive esperienze e spiegando il perchè di certe conclusioni. Nessuno credo voglia imporre qualcosa, semmai vuol dare un consiglio ben motivato. Per quanto riguarda la marmellata sicuramente la pesca a mosca è da confrontare a quella fatta in un pentolino, mentre quella al tocco con un paiolo da polenta. Il fatto che ti siano capitati episodi del genere significano ben poco, voglio farti presente che con l'acqua sporca il pentolino ti diventa un cucchiaio, mentre la camola piace comunque. Idem per la pesca al buon vecchio cavedano, peggio che andar di notte. Ma questi sono solo i primi esempi che mi sono venuti a mente. Per iter personale magari qualcuno ha anche ricevuto una formazione corretta. Perchè limitarsi e dire si arrangi se la faccia da solo? Poi non confondiamo l'etica con le tecniche e l'attrezzatura. Son tutt'altra cosa. A seguito link che parlano d'etica, due sono di carpfishing, uno di moschisti: http://www.mayflyclubsibilla.it/perche.html http://www.goldcarp.net/IlCarpfishing/ta...fault.aspx http://www.lagodellacontessa.it/etica.htm Averne uno nostro (del CTPM), fatto bene, non la trovo una cattiva idea. Saluti, Giovanni |
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23-11-2009, 07:33 PM
Messaggio: #28
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RE: L'etica del pescatore a mosca
Ciao Giovanni,
quello che tu chiami neofita può esserlo per la mosca, ma quel pescatore può avere le idee molto più chiare di quel che non si pensi in fatto di pesca. Guarda, che i Club possono essere anche molto eterogenei, composti da più anime e diversi intenti di pesca. Se il problema che sollevi riguarda il fatto che il CPM debba avere delle linee guida in fatto di "etica comportamentale", nema problema, ma non trovo che sia un'introduzione di novità alcuna, perché i componenti del CPM già sanno come comportarsi In pratica, resta ciò che più sopra ho definito salotto. Riguardo alle marmellate: quello che intendo dire, più direttamente, è che se un pescatore la marmellata l'ha nella testa, gliela togli difficilmente, indipendentemente dalla tecnica di pesca praticata. Chi va a pesca per fare marmellate di pesce, dell'etica del CTPM, sai cosa ci fa? -- Omissis -- Va' a spiegare l'etica del CPM alle frotte di rumeni che vanno in Arno a Bassa di Cerreto Guidi alla pescaia e portano via saccate di muggini! Certo... Mi sembra che anche tanti pescatori a mosca ci vadano, e se invece di essere muggini erano trote, in acqua libera? Firmeresti per un'attenta osservazione del codice etico di un tuo collega in tale ipotetica situazione? Io, no. Cosa può fare da questo lato il CPM, attraverso i propri Clubs affiliati, è, papale-papale, andare a spiegare ai figli di questi rumeni - tanto per rimanere dentro l'esempio pratico - che il comportamento dei loro babbi è sbagliato, e chiarirne il perché. Ciò che tu definisci etica, io trovo che sia semplicemente atavismo e non formazione. Citi l'esempio del carp-fishing: a parte che io, personalmente, non trovo assolutamente sportivo buttare le canne, magari con un'esca trasportata da un barchino telecomandato, e attendere che il segnalatore faccia il resto, ma è molto più facile essere super-moralisti con un pesce che in cucina fa abbastanza schifo, non trovi? Al di là di tutto, se stilare un codice etico è un punto di partenza per una successiva diffusione - come scrive Salvafly - dei concetti di fondo, che - credo - tutti noi cerchiamo di applicare, che sia il benvenuto, altrimenti, se la cosa deve restare inter nos, spenderei questa fatica mentale in campo più costruttivo. Tutto quanto ho scritto io stesso, comunque, è salotto, quindi prendilo come tale, perché si tratta, ovvio, di visioni personali e di quello che per me è la pesca, visto che ho una canna da pesca da quando avevo 4 anni e questo hobby accompagna la mia vita da 34 anni, quindi di pescatori, di tutti i generi, ne conosco e ne ho conosciuti, ma non voglio certo ergermi al Guidice Supremo non autorizzato del CTPM. Ciao Lorenzo |
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24-11-2009, 04:17 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 24-11-2009 04:30 PM da Giovanni Bartolozzi.)
Messaggio: #29
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RE: L'etica del pescatore a mosca
Citazione:Se il problema che sollevi riguarda il fatto che il CPM debba avere delle linee guida in fatto di "etica comportamentale", nema problema, ma non trovo che sia un'introduzione di novità alcuna, perché i componenti del CPM già sanno come comportarsi In pratica, resta ciò che più sopra ho definito salotto. No, non è salotto e poi che nel CTPM siano tutti bravi è vero in parte, proprio perchè alcuni soci: Citazione:Riguardo alle marmellate: quello che intendo dire, più direttamente, è che se un pescatore la marmellata l'ha nella testa, gliela togli difficilmente, indipendentemente dalla tecnica di pesca praticata. Chi va a pesca per fare marmellate di pesce, dell'etica del CTPM, sai cosa ci fa? -- Omissis -- Quindi è bene che ci sia un documento ufficiale in modo che sappino che sbagliano. Tal documento è importante anche per i club (se vorranno usarlo in tal senso) per contestare ufficialmente un determinato comportamento. Avere poi una linea comune (un codice comportamentale) in tutti i club non mi sembra affatto sbagliato. Se non altro si dice le stesse cose e a qualcuno, alla fine, entrerà pure in testa. Per quanto riguarda i rumeni (o similari), non generalizzerei affatto. Ci sono persone molto in gamba. E similmente a noi dicono: i cretini non si ammalano mai. A me questa discussione tanto salotto non sembra, come non lo sono altri codici comportamentali di varia natura largamente utilizzati. E poi: visto le discussioni sopra riportate (vedi la mia risposta a Salvini) non mi sembra che sia così tutto chiaro e intrinseco. Lorenzo perchè non provi a precisarlo come ha fatto Andrea, che per ora è stato quasi l'unico. Saluti, Giovanni |
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26-11-2009, 08:44 PM
Messaggio: #30
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RE: L'etica del pescatore a mosca
Se sono parole quelle che cerchi, quanto riportato dal tuo primo link, mi sembra che vada più che bene; comunque, basta fare una ricerca anche con google, anche in inglese, e vedrai quante deontologie del pescatore a mosca vengono fuori.
Lorenzo |
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